domenica 7 gennaio 2018

Letture recenti

Dopo essermi "fatta"  con l'ultima fatica di Ken Follett, La colonna di fuoco, di cui ho raccontato la trama qui:http://ilclandimariapia.blogspot.it/2017/09/e-in-arrivo.html, e che ha confermato il mio amore per questo scrittore, sono tornata alla normalità di libri che possono riservare belle o brutte sorprese che si scoprono solo dopo l'acquisto e la lettura.
Allora ho letto:








Rachel Childs ha tutto ciò che aveva sempre desiderato. E sta per perdere ogni cosa.Dopo anni di studio e duro lavoro, mossa costantemente da un animo indagatore, Rachel riesce a diventare una giornalista di successo. Donna tormentata e imprevedibile, ha ancora addosso il peso di un’ingombrante figura materna, insieme al mistero mai risolto sull’identità del padre. Ma ha raggiunto un equilibrio e la sua vita procede felicemente. Fino al crollo. A seguito di un’umiliante crisi di nervi, traumatizzata, si ritrova a vivere come una reclusa, abbandonata da tutti.
È un evento inatteso in una sera di pioggia a stravolgere profondamente la visione che Rachel ha di se stessa, oltre che la sua vita privata. Un incontro con un uomo che tor
na dal suo passato e che l’aiuta a risollevarsi dal baratro in cui è prigioniera. Ma proprio quando si sente di nuovo sulla vetta, Rachel scopre di trovarsi in realtà sull’orlo di un precipizio ancora più spaventoso.
Attirata in una trama intessuta nell’inganno, Rachel dovrà trovare dentro di sé la forza per affrontare le sue più grandi paure e accettare verità che non avrebbe mai potuto immaginare…
Di questo autore conoscevo Mystic River, ma solo attraverso il cinema e quella storia mi era piaciuta parecchio; l'avevo trovata dura, ma realistica.

Questo libro mi ha un po' delusa: pur essendo di lettura piacevole, dà l'impressione di essere disarmonico. Una prima parte un po' troppo lenta e ripetitiva ci presenta una protagonista con grossi problemi psicologici, tanto che è costretta a vivere in casa, senza mai uscire. Di colpo, nella seconda parte, la stessa persona riacquista una grinta che forse aveva avuto in passato, ma va decisamente oltre il superamento dei propri problemi, diventando una donna all'opposto di quella che era. Cambiamento troppo repentino e situazione piuttosto inverosimile.
Il libro, comunque scorre bene ed è una buona compagnia.

Sul kindle ho letto




«La giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno. La gente vuole un mostro… E io le do quello che vuole.» La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l’auto dell’agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l’agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt’altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l’indagine grazie all’attenzione e alle pressioni del «pubblico a casa». Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua «firma». Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un’audience. Sono passati due mesi da tutto questo, e l’agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì? Perché quell’incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti? Donato Carrisi ci ammalia con una storia scritta di getto, senza più il giorno e la notte: un romanzo che si imprime con forza nei nostri cuori e sfida le nostre paure.



 Come sempre Carrisi sa mantenere alto il ritmo del racconto e la tensione del lettore. Ottima anche la critica al mondo dei media che, forse, dovrebbe accorgersi che molta gente comincia ad essere nauseata  dai suoi sistemi invadenti, beceri e lontanissimi dalla realtà.
La critica è alla parte finale, un po' troppo affrettata a mio parere e al personaggio del "cattivo", che mi pare decisamente irreale  in quanto in troppo poco tempo riesce a far incastrare tutte le sue manovre con quello che effettivamente accade; troppo complicato, per essere realistico,  troppa fortuna....ma poi quel "cattivo" è il reale colpevole?  Non l'ho capito nemmeno dopo aver visto il film. Troppe cose inspiegate, troppe cose che si sovrappongono. Non è una trama lineare. Per me difficile. 







Cornovaglia, 1783. Ross Poldark, figlio di un piccolo possidente morto da poco, torna a casa, esausto e provato, dopo aver combattuto per l’esercito inglese nella Rivoluzione americana. Ora è un uomo maturo, non più l’avventato ed estroverso ragazzo che aveva dovuto abbandonare l’Inghilterra per problemi con la legge. Desidera soltanto lasciarsi il passato alle spalle e riabbracciare la sua promessa sposa, la bella Elizabeth. La sera stessa del suo arrivo, però, scopre che, anche a causa di voci che lo davano per morto, la donna sta per convolare a nozze con un altro uomo. Non solo: Nampara, la casa avita, si trova in uno stato di abbandono, cui ha contribuito anche una coppia di vecchi servi, fedeli ma ubriaconi. Devastato dalla perdita del suo grande amore, Ross decide di rimettere in sesto Nampara e di concentrarsi sugli affari che il padre ha lasciato andare a rotoli, tornando a coltivare le terre e lanciandosi nell’apertura di una nuova miniera. Viene aiutato dall’affezionata cugina Verity, dai due servi e da Demelza, una rozza ma vivace ragazzina che ha salvato da un pestaggio e che, impietosito, ha preso a lavorare con sé come sguattera. Nella terra ventosa di Cornovaglia – aspra quanto la vita dei suoi minatori, percorsa dai fremiti di nuove sette religiose e afflitta da contrasti sociali – si intrecciano i destini dei membri della famiglia Poldark, primo fra tutti il forte e affascinante Ross, ma anche della gentile Verity, di Elizabeth, tormentata da segrete preoccupazioni, e di Demelza che, diventata una bellissima donna, è determinata a conquistare il cuore dell’uomo che le ha cambiato la vita.

Questo libro, che è piaciuto tanto a Mianna e che ha riscosso recensioni bellissime, a me non ha entusiasmato. Della Cornovaglia non vedo le scogliere e il mare, ma i cumuli di scorie delle miniere. Forse perchè non ho visto lo sceneggiato, non riesco a visualizzare luoghi e persone.  La descrizione troppo puntuale di personaggi non essenziali, quella di abitudini come le lotte fra galli, che interrompono il filo di un discorso, mi innervosiscono. Non è un libro per me, ma sicuramente in torto sono io, anche se verso la fine ha incominciato a piacermi un po' di più.

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