venerdì 20 gennaio 2017

Storie di Cowboys

Lo sanno tutti che l'equivalente nella nostra lingua della parola cow-boy è mandriano, eppure nessuno ha mai pensato nemmeno lontanamente di sostituire in alcun modo quel termine inglese, capace di evocare un mondo complesso, fatto di polvere e sudore, di pianure sconfinate ,di fiumi che scorrono lenti, di tramonti che tingono di rosa le montagne, in breve il lontano far west.
Era un mondo reale, sconosciuto e imprevedibile, con lunghe carovane di carri che portavano uomini e donne alla ricerca di un mondo migliore, un territorio di frontiera per tutto il XIX secolo.
La visione mitica del selvaggio West, con pistole, sceriffi e saloon,
si formò in Europa non solo grazie allo spettacolo che Buffalo Bill portò in giro per il mondo a partire dal 1883

ma anche grazie alla ricca narrativa sull'argomento fiorita dai primi anni del '900.
Il genere western è stato rappresentato nel secolo scorso, così come lo è ancora oggi, in tutte le forme di espressione artistica, dalla letteratura al cinema, dai fumetti ai cartoni animati, dalla musica al teatro, senza perdere mai una briciola del suo inesauribile fascino forse legato anche alla visione romantica di frontiera, vista come ideale di libertà, di speranza.
Oggi voglio presentare un personaggio piuttosto curioso che per primo ha raccontato il Far West sulla base delle sue esperienze personali e dirette.


Charlie Angelo Siringo, nato a Matagorda County nel 1855, era figlio di Antonio,un immigrato italiano, arrivato nel Texas, qualcuno dice dalla Sicilia, altri da Genova, chissà attraverso quali peripezie, dopo aver sposato una ragazza irlandese di nome Bridgit.
Charlie  frequentò la scuola fino a 15 anni e subito dopo iniziò a lavorare in numerose fattorie del Texas. Come abbiamo appreso dai  film western, l'attività principale all'interno del ranch era l'allevamento di bestiame, così Charlie, maturata una notevole esperienza, diventò famoso per la sua capacità di condurre grosse mandrie di bufali  attraverso le grandi pianure del paese.


Nel 1884 Charlie sposò Mamie Lloyd e, stanco di fare il cow-boy , decise di cambiare mestiere e  comperò un negozio a Caldwell nel Kansas. Ma la vita del commerciante non faceva per lui e così un paio d'anni dopo  si trasferì a Chicago, dove riuscì a farsi assumere dalla famosa Pinkerton Detective Agency.





Nel frattempo Charlie aveva incominciato a scrivere un libro , A Texas Cowboy, per raccontare la cattura di Billy the Kid, a cui aveva partecipato a fianco dello sceriffo Pat Garrett, altra icona del vecchio West.
Il libro ebbe un enorme successo alla fine dell'Ottocento e fu venduto in più di un milione di copie.


Alla Pinkerton Siringo fu un investigatore di successo per ventidue anni. Dall'Alaska a Mexico City, si trovò spesso a lavorare sotto copertura, infiltrandosi in bande criminali e garantendo centinaia di arresti.



 Lasciata l'Agenzia nel 1907 e ritiratosi nel suo ranch a Santa Fe nel New Mexico, pensò bene di scrivere un nuovo romanzo in cui raccontare le avventure dei suoi ultimi anni da detective. Lo intitolò
Pinkerton's Cowboy Detective, ma l'Agenzia non la prese bene e il libro, modificato e ridotto, fu un fiasco solenne.

Piegato dai guai giudiziari, dai debiti e da due fallimenti matrimoniali seguiti alla morte prematura di Mamie che lo aveva lasciato con una bimba di soli cinque anni, Charlie si trasferì a Los Angeles e lavorò in veste di consulente negli studi cinematografici di quell'industria che avrebbe sfornato centinaia di film western.

Si spense nel 1928 in California dopo una vita indubbiamente avventurosa. E' considerato uno dei padri del genere western.


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