venerdì 4 settembre 2015

Piccole storie : la Beata Vergine del Frassino

Le apparizioni mariane sono eventi  ricorrenti nella storia del Cristianesimo, sin dal IV secolo e intensificatisi nel corso del XIX e ancor più del XX secolo.

La prima apparizione di cui si ha notizia risale al 352, quando, secondo la leggenda, la Vergine sarebbe apparsa contemporaneamente al patrizio Giovanni e a papa Liberio, chiedendo la costruzione di una chiesa in suo onore in un luogo che Essa avrebbe miracolosamente indicato. 
Così, quando la mattina del 5 agosto un'insolita nevicata imbiancò l'Esquilino, papa Liberio avrebbe tracciato nella neve il perimetro della nuova basilica, costruita poi grazie al finanziamento di Giovanni.
Ancora oggi se ne festeggia la ricorrenza il 5 agosto, festività della Madonna della Neve, con la rievocazione del cosiddetto "miracolo della nevicata": durante una suggestiva celebrazione viene fatta scendere dalla cupola della cappella Paolina una cascata di petali bianchi.
Dell'antico edificio rimane  il ricordo solo in un passo del Liber Pontificalis in cui si ricorda che Liberio " fecit basilicam nomini suo iuxta Macellum Liviae", ma nello stesso luogo venne costruita da papa Sisto III a partire dal 432 l'attuale basilica di Santa Maria Maggiore.






La Chiesa è molto prudente nel riconoscere questi eventi straordinari e ad autorizzarne il culto e , se lo fa, è solo dopo approfonditi esami ed indagini.

Alcune apparizioni mariane , che in genere prendono il nome dalla località in cui si sono verificate, sono particolarmente conosciute, come quelle di Lourdes o Fatima, ma tante altre sono destinate a rimanera nell'ombra e sopravvivono solo grazie alle tradizioni locali.

Certamente sono in pochi coloro che hanno sentito parlare della Beata Vergine del Frassino .





La località "Il Frassino" si trova in Val del Riso, nel territorio del Comune di Oneta, in provincia di Bergamo, a quota 954 metri, in un punto in cui la valle si allarga offrendo ampie panoramiche sui pendii e le vette circostanti.

"Frasen" in dialetto bergamasco, è il nome che, almeno dal 1472, definisce questa località situata ai piedi della maestosa mole dolomitica dell'Alben di 2.020 metri e deriva senz'altro dalla presenza in questo luogo di un grande frassino.



 In questa località fu registrato nel 1512 un evento miracoloso a seguito del quale fu edificato il Santuario dedicato alla Beata Vergine del Frassino che, a parte il presbiterio, ha subito nel corso del tempo molte trasformazioni sia all'esterno che all'interno.





 Petruccia Carobbio, una giovane pastorella sofferente di un doloroso male agli occhi, vide sanguinare l'immagine della Madonna dipinta sulla parete di una fontana. Raccogliendo amorevolmente con un panno di lino le lacrime di sangue sgorgate dagli occhi dell'immagine miracolosa,  ottenne la guarigione dal suo male.

Secondo un'altra versione, a Petruccia, che custodiva il suo gregge sotto un vecchio frassino, apparve Maria che guarì i suoi occhi malati, chiedendole che in quel luogo si costruisse una chiesa e, a dimostrazione della sua presenza, fece scaturire una fonte di acqua freschissima.



Diverse sono le opere d'arte custodite nella chiesa a testimonianza della sua antichità e del suo interesse culturale.
 






Comunque siano andate le cose, dalla fonte continua a scaturire acqua freschissima e qualcuno sostiene che a fine giornata abbia un effetto benefico e rilassante se usata per  impacchi agli occhi stanchi e arrossati.









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