venerdì 7 marzo 2014

American Hustle

AMERICAN HUSTLE




Recensione


Questo è un periodo di “indigestione” cinematografica……in previsione dell’Oscar, escono una serie infinita di film e può accadere che di qualcuno passi la memoria.
Così è successo con questo buon  “American Hustle,” che ha vinto tre Golden Globe, ha avuto dieci nomination all’Oscar e non se ne è portato a casa nemmeno uno…
Vale, però, la pena di dedicargli due righe perché il regista David  O’Russell ( “ll lato positivo” sempre con Bradley Cooper e Jennifer Lawrence), il cast, il costumista , la colonna sonora e alcune guest star (ad esempio Robert de Niro di cui si dirà)sono di tutto rispetto e hanno ricreato perfettamente, senza ricorrere a flash back o spezzoni di filmati d’epoca, un’atmosfera che richiama alla mente “La Stangata “ pur nella inevitabile diversità.
La storia vera  inizia  nel  1974 e si conclude nel 1978 ed è la narrazione dell’operazione, denominata Abscam, a cui l’FBI dà vita  con lo scopo di incastrare membri del Congresso collusi con note associazioni mafiose.





Perciò l’agente investigativo Richie DiMaso ( uno schizzato Bradley Cooper) costringe  il truffatore Irving Rosenfeld ( inaspettato Christian Bale) e la sua complice – assistente- amante Sydney Prossen ( la seducente e tostissima Amy Adams…) a collaborare con lui in cambio dell’immunità.
A  tutto questo gioco di specchi prendono parte , inconsapevolmente, anche altre  due donne  la moglie di Irving, Rosalyn (  lo splendore biondo di Jennifer Lawrence) tradita e sensualissima  che rivaleggia validamente con la rossa Adams, in qualche caso superandola, e la sobria fedele Dolly Polito (Elisabeth Rohm) moglie dell’ingenuo e volenteroso  sindaco di Camden.










La trama del film non si  racconta  perché è simile ad uno spettacolo pirotecnico, con entrate e uscite, trovate e soluzioni strategiche, si possono, però, sottolineare molte altre cose.
La prima è la bravura di Christian Bale, che oltre ad essere ingrassato di …quanti ???  15 o 20 chili, sfoggia un orrido posticcio piazzato sulla testa e attaccato con lacca e mollettine, uno stomaco debordante da camicie aperte  e appare addirittura più basso di Cooper ! sembra che per ottenere questo risultato abbia rischiato attacchi di ernia…



Accanto a lui gli altri componenti del cast: Bradley Cooper  sempre sul filo della nevrosi, sconfitto e mai perdente, le due donne, bellissime, con i costumi superbi firmati da Wilkinson, anche se rimane la domanda come possa  la Adams indossare certe camicette impalpabili, scollatissime, inesistenti, rimanendo inalterabile, senza cedere alla tentazione tutta femminile di mostrare nulla di più di quanto voglia…ben poco in verità.





E poi il cameo di Robert De Niro il killer Victor Telleggio  spietato, crudelissimo…. naturalmente di origine italiana, disegnato con bravura solo nella espressione degli occhi, senza alcuna sbavatura.
E  il tutto è sostenuto e appoggiato dalla colonna sonora di Danny Elfmann che riporta direttamente in quegli anni di cui sembra che Hollywood ( come con “Wolf of Wall Street” ) voglia ricordare, in qualche modo , l’epopea.
Anni di grandi fortune, grandi truffatori, grandi illusioni.  
E devastanti delusioni……..
                                                                                                       paola



Nessun commento:

Posta un commento