lunedì 4 novembre 2013

Charles Cros


Stamattina su questo blog:http://opaledarthenice.canalblog.com/ ho letto una frase interessante, attribuita ad un certo Charles Cros : Se Dio non avesse creato le donne, non avrebbe nemmeno creato i fiori. (traduzione mia, quindi potrebbe essere inesatta). Mi sono chiesta: chi è questo poeta, che non ho mai sentito nominare?
Ecco qui: 








Charles Cros
(Fabrezan, 1 ottobre 1842 – Parigi, 9 agosto 1888) è stato un poeta, inventore e scrittore francese.
Charles Cros fu un poeta e uno scrittore umoristico.
Sviluppò vari metodi, in fotografia, per la lavorazione del colore, pertanto lo si può ritenere il padre delle foto a colori.
Contribuì altresì al miglioramento della tecnologia del telegrafo.
Charles Cros, basandosi sui risultati di Scott, congegnò una macchina, il fonografo, per la riproduzione del suono, e la riproduzione di registrazioni.
Depositò i suoi studi presso l'Accademie des Sciences di Parigi il 30 aprile 1877, anche se questa macchina non fu mai costruita.
La lettera che mandò fu poi resa pubblica il 3 dicembre: nella sua lettera veniva spiegato il metodo in cui pensava di riprodurre i suoni, tramite una membrana che si muoveva in base alle oscillazioni prodotte dai suoni, tenendo conto anche dell'intensità e della durata del suono, aggiungendo che la forma cilindrica era la più pratica per l'apparato di ricezione.
I problemi che principalmente fermarono il suo progetto furono quelli economici; infatti si era rivolto per la costruzione di questo apparecchio alla azienda di orologi Breguet che aveva chiesto un corrispettivo di 3.000 franchi.
Questo genio aveva molteplici passioni e forse non fu mai stimato pienamente dai propri contemporanei, egli lavorò nei campi della fisica, letteratura, chimica, pittura ed era anche musicista.

L'istituto di registrazione francese è stato chiamato in suo onore Académie Charles-Cros (da wikipedia).

A quanto pare un piccolo genio! A me interessava conoscerlo sotto l'aspetto poetico, dato il modo in cui ho saputo di lui. Ho quindi letto un po' della sua produzione e, per la maggior parte di quello che ho trovato, sono poesie che mi dicono poco. Qualcosa che mi piace, però, l'ho trovato:


Troppo lontane le anime
e le stelle di cui ho bisogno.
Morirò ubriaco in un angolo.





"Romanza"

Il mattino blu

fa impallidire le stelle.

Nell'aria lontana

la bruma ha messo i suoi veli.

è l'ora in cui

nello scroscio chiaro delle cascate,

danzano in tondo,

sul prato, le Driadi.


"La Dama di Pietra"

Sulla pietra di questa tomba

ella riposa. L'oscuro artista

che l'ha scolpita ha visto il bello

e non il triste.

Le mani giunte, gli occhi felici

sotto il velo delle palpebre,

fa sogni d'amore

mentre prega.

Sotto le pesanti pieghe della veste,

la carne appare ribelle,

non dimenticando del tutto

che è stata bella.

Unite sul seno di ghiaccio

le braccia, nelle maniche strette,

sognano l'amante che hanno allacciato

come catene bianche.

 


 

"Destino"

Qual'è lo scopo di tanti tormenti?

Viviamo febbrili, affannati,

senza gioire in primavera dei fiori,

della calma delle notti.

Perchè questi preparativi penosi,

queste fatiche che il freddo dubbio

attraversa, in cui troviamo il terrore?

Per poi morire?






Vitaiolo

Dopo aver vuotato tutte le coppe, tutte!
Alla fine devo rientrare; perché le mie fibre dissolte,
Nei caffeè rumorosi, frequentati da sgualdrine,
Hanno freddo nella notte pesante e negli incerti mattini.
Camminiamo. Ecco già brulicare la gente dei mercati.
Arrossisco, ortolani, nel vedervi, i grembiuli sporchi,
Rinfrescati dall'odore lontano degli aratri.
Lavoratori, ignari dei malsani amori,
Ammucchiate cavoli sul marciapiede, senza nemmeno
Immaginare l'orrore che segue il pallido passante.
Trad. L.Aga-Rossi

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