sabato 26 ottobre 2013

Il corredo del tè.

In una vecchia rivista di 15 anni fa ho trovato un articolo che mi è piaciuto molto e , poiché mi piace condividere le cose belle, lo riporto di seguito; se dovesse piacere anche a voi sappiate che il merito è tutto di Anna Trentani che lo ha scritto.


 
 
"Da sempre in Occidente il tè è vissuto come bevanda di compagnia, seducente protagonista di intrattenimenti mondani in ogni momento della giornata. La moda dell'Afternoon Tea, diventata in breve tempo una vera istituzione anche fuori dai confini del regno, fu inventata, nell'Inghilterra vittoriana, dalla raffinata duchessa di Bedford conquistando all'istante il favore delle signore di tutta Europa.
Prima di quel momento in Inghilterra il grande consumo di tè coinvolgeva soprattutto il pubblico maschile. Le numerosissime Coffee House ( solo nella City londinese all'inizio del '700 se ne contavano circa 2.000) sostituirono ben presto la degustazione del caffè con quella della nuova portentosa bevanda portata sulla scena europea dagli olandesi della famosa "Compagnia delle Indie" e assai apprezzata dapprima negli aristocratici ambienti di corte e poi da un pubblico sempre più vasto.





 Ma secondo il costume dell'epoca nelle caffetterie era vietato l'accesso alle donne.
E' Thomas Twining, nel 1717, ad aprire le porte della sua rinomata casa del tè alle signore ed è subito il successo.
Il tè entra da protagonista negli eleganti salotti del tempo e con la bevanda il corredo di oggetti raffinati e indispensabili al suo impeccabile servizio.






 
"Un buon tè richiede gli accessori adatti". Questa una delle piccole indicazioni che si leggono sui manuali di buone maniere assai popolari fino al secolo scorso.
Alla voce tè ecco elencate le regole di un perfetto servizio e la descrizione degli utensili necessari.
Per servire il tè bisogna disporre tutto l'occorrente su un bel vassoio. Prima di tutto, tazze e teiera preferibilmente in porcellana chiara per meglio esaltare aroma e colore dell'ambrata bevanda, poi piattini, cucchiaini, tovagliolini, bricco per il latte (freddo e mai bollito), piattino per le fettine di limone ripulite dai semi e zuccheriera.


 
Se gli ospiti sono numerosi si può apparecchiare la tavola, ma più elegante sarà l'utilizzo dei tavolini da tè dal piano estraibile o ribaltabile, generalmente rettangolari con bordo rialzato e sagomato con le lavorazioni dette a Pie Crust.
 
Tra gli utensili più antichi spicca il Tea Spoon, uno speciale cucchiaino d'argento con pala a conchiglia e manico a ventaglio che serviva per dosare le foglioline di tè, prelevate dalla scatola detta Tea Caddy.






Questi contenitori, oggi sostituiti dalle più comuni scatole di latta, in origine servivano per il trasporto delle preziose foglioline durante i viaggi per mare.





Un utensile fondamentale nel corredo del tè è il colino, dando per scontato che i puristi non considerano un vero tè quello preparato con le pur pratiche bustine dell'era moderna. Spesso elegantemente cesellati in argento, i colini vengono fissati al beccuccio della teiera o, provvisti di manico, posti sopra la tazza. Non più indispensabile ma sempre seducente per eleganza e capacità evocativa è il samovar. Di origine russa, questo oggetto era il protagonista del piccolo rituale domestico dell'accoglienza. Il fornello a carbone sottostante il contenitore panciuto consentiva di disporre di una grande quantità di acqua calda sempre pronta per il tè da offrire agli ospiti.





La moda del tè giunse sulla scena italiana solo alla fine dell'Ottocento, prediletta dal mondo aristocratico e per lo più da un pubblico elitario. Il tè pomeridiano era il protagonista nelle cerimonie del ricevimento, rito di ospitalità e veicolo di incontri mondani.




Durante il fascismo il favore per la bevanda considerata dal regime "poco italica" diminuì, ma alla fine della guerra il tè  del pomeriggio riprese il suo cerimoniale secondo le precise regole di bon ton, in vigore ancora oggi.
Oggigiorno il rito del tè pomeridiano è infatti tornato di moda. Piacevole pretesto per incontrare gli amici, domestica consuetudine rivalutata nei pomeriggi domenicali dolcemente oziosi.





Attorno alla teiera fumante rifiorisce il piacere della conversazione e dell'incontro, fluttuano immagini letterarie, rivivono con un pizzico di nostalgia echi di lontane atmosfere.
Offrire il tè è gesto elegante e cordiale che non si può compiere senza la dovuta cura.
"Voglio che tu beva il mio tè", dice Maria ne Il Piacere di Gabriele D'Annunzio. " Sentirai. Il profumo ti arriverà all'anima."


 

Forse il segreto di questa bevanda millenaria, in cui confluiscono Oriente e Occidente, è proprio quello di non soddisfare solo il gusto ma di saper offrire un piacere più sottile e spirituale rinnovando, nel delizioso rituale che lo accompagna, la sua eterna magia."


 

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