martedì 6 agosto 2013

Mare o Montagna 4 ?

Il programma di viaggio prevedeva una sosta di qualche giorno nel porto di Alessandria, per consentire un'escursione in treno alla Valle dei Templi ai passeggeri che ne avessero fatto richiesta. In alternativa c'era la possibilità di visitare il Cairo e le piramidi di Giza.

Alessandria d'Egitto fu la prima delle città omonime fondate da Alessandro Magno, che ne pose le basi tra il 332 e il 331 a.C.
Per tutta l'antichità fu un prestigioso centro culturale grazie alla sua celebre Biblioteca, istituita in epoca tolemaica, celebrata per la sua ricchezza e il grande numero di opere letterarie che vi si conservavano, stimate in 700.000 volumi.
Di questa città si ricorda anche il celebre Faro di Alessandria, iniziato da Tolomeo I e completato da Tolomeo II. Aveva un'altezza stimata di ben 135 m e poteva essere visto a 50 Km di distanza. Le sue gigantesche proporzioni ne fecero una delle Sette Meraviglie del Mondo e dal suo nome deriva il termine che designa questo tipo di installazioni.
A sud di Alessandria, sulla riva e sulle isole del Nilo, poco prima che il fiume abbandoni il corso del deserto e si rompa in tre rami per formare la regione del delta, sorge la capitale dell'Egitto, Il Cairo.
La città si divide in due zone, quella occidentale moderna, ricca di strade diritte e viali alberati, che ospita i palazzi governativi, e quella orientale più antica, disseminata di centinaia di  piccole e grandi  antiche moschee, cresciuta in maniera disordinata nei secoli con piccole viuzze affollate.
La città ospita il più importante Museo Egizio del mondo.

 









A circa 20 km a sud ovest della capitale, c'è la città di Giza sul cui territorio sorgono le piramidi egiziane più famose, tra cui la grande piramide di Cheope. E' la più antica e la più grande delle tre che si trovano nella necropoli. E' anche la più antica delle Sette Meraviglie del Mondo e l'unica a rimanere in gran parte intatta.
Gli egittologi ritengono che la piramide sia stata costruita come tomba per il faraone Khufu (Cheope in greco) IV dinastia, per un periodo da 10 a 20 anni, conclusosi intorno al 2560 a. C.
In origine, la Grande Piramide era ricoperta da un rivestimento in pietra, ancora parzialmente visibile intorno alla base, che formava una superficie esterna liscia.
Sulla stessa area in cui sorgono le piramidi si trova anche la Sfinge.
La Sfinge è una figura mitologica comune alla mitologia greca e a quella egizia. Viene raffigurata con il corpo di un leone o di un cane e la testa umana, o di falco o di capra, dall'aspetto magnifico e imponente.
Nella mitologia egizia la sfinge veniva costruita vicino alle piramidi dei faraoni dai lavoratori egizi come simbolo protettivo, per augurare una serena vita nell'aldilà.

19/22 luglio 1966

Siamo arrivate nel grande porto di Alessandria e per noi si  prospetta una specie di piccola vacanza nella vacanza. Infatti alcuni passeggeri si sono recati in treno alla Valle dei Templi, un'escursione speciale che non possiamo permetterci dal punto di vista economico...pazienza, forse il destino ci riserverà un'altra opportunità.
Nel frattempo visitiamo Il Cairo e le piramidi.
La città è molto bella ed ha moschee imponenti. Forse ci stiamo un po' abituando a questo mondo che parla, pensa , veste, prega in modo così diverso dal nostro, o forse e questa città che sembra più aperta e cosmopolita rispetto a Damasco.
Le visita alle piramidi è il clou di questo viaggio e di fronte alla maestà di questi monumenti non ci sono parole per esprimere ciò che si prova. Oltre a ciò, il mistero racchiuso in queste pietre antiche stimola la fantasia e l'immaginazione in maniera incredibile. Mentre salgo con le spalle piegate la stretta passerella che conduce alla stanza funebre nel cuore della piramide - pochi metri quadrati completamente spogli - sento dire da una turista francese che scende in senso inverso: " Il faut aller au but du courage! - evidentemente non sono la sola a provare qualche brivido...
C'è voluto anche del coraggio ad affrontare la grande escursione termica tra l'aria condizionata a paletta dell'hotel che funge da punto di ristoro, e gli oltre quaranta gradi del deserto all'esterno.
A proposito di emozioni, non potrò mai dimenticare la "passeggiata" in cammello! A parte la difficoltà nel trovare una sistemazione congrua su quella enorme sella, non avevo previsto che il cammelliere ordinasse alla povera bestia di correre come un destriero... chissà forse si è inquietato perché gli ho rifiutato il terzo supplemento sul prezzo pattuito.
Purtroppo i turisti, particolarmente numerosi nella zona, sono continuamenti assediati da bambini vocianti, che ripetono: unodollàrounodollàro, o da venditori ambulanti altrettanto insistenti.
Romana che è una ragazza sensibile non ha saputo resistere e ha comprato un cammello di pelouche a grandezza quasi naturale per il nipotino. Da noi le è arrivato un ultimatum : il cammello dormirà in corridoio, altrimenti ci dormirà lei....
Avendo tempo libero ci godiamo un po' di relax prendendo il sole ai bordi della piscina (vuota); la sera scendiamo in città per passeggiare un po' tra le vie del centro: a ogni angolo c'è uno spettacolo, la danza del ventre, l'incantatore di serpenti, il finto faraone...
Domani si parte, la vacanza è proprio agli sgoccioli.



Sulla rotta del ritorno è prevista una sosta a Capo Sounion, poco più a sud di Atene. Lì ci sono i resti imponenti di un tempio dedicato a Poseidone, il dio del Mare.
Narra la leggenda che quando la città che sarebbe poi divenuta Atene era appena stata fondata, il Fato aveva stabilito che sarebbe diventata ricca, prospera e la più potente di tutta la Grecia. Atena decise, quindi, di prenderla sotto la sua custodia. Tuttavia, anche Poseidone la voleva sotto la sua protezione, poiché la cittadina era molto vicina al mare. Atena e Poseidone entrarono in conflitto, perché nessuno dei due voleva concedere la giovane città all'altro; nemmeno Zeus riuscì a metterli d'accordo. Così Atena propose di far decidere ai cittadini chi ne avrebbe preso la custodia. Atena e Poseidone riunirono il popolo della città sull'Acropoli e dissero che ciascuno dei due avrebbe concesso un dono: il regalo giudicato migliore avrebbe fatto vincere la rispettiva divinità. Poseidone fece comparire un magnifico cavallo, mentre Atena fece nascere dal terreno un ulivo.
A quel punto dalla folla si fece avanti uno degli anziani più autorevoli affermando che entrambi i doni erano degni di essere scelti e avevano un significato: il cavallo rappresentava la forza, il coraggio, la guerra, mentre l'ulivo la prudenza, la serenità, la pace. L'anziano disse anche che la guerra poteva portare ricchezze, potere, ma era incerta; invece la pace, anche se i beni che concedeva erano meno vistosi, erano anche più sicuri e duraturi.
Tutti concordarono con le parole dell'anziano e scelsero il dono di Atena che diede infine il suo nome alla città.
Dopo la decisione i cittadini promisero a Poseidone che avrebbero innalzato un tempio anche per lui e gli avrebbero concesso i sacrifici dovuti.
Ecco spiegata l'origine di questo tempio eretto a picco sul mare non lontano da Atene.
Sotto la protezione di Atena, dea della saggezza, Atene divenne una città fiorente, abile anche nelle guerre, per l'intelligenza e per l'attento uso della tattica dei suoi comandanti. Finchè Atene mantenne i valori della prudenza, della diplomazia, della pace, visse senza problemi : quando li abbandonò, decadde e fu soggiogata.
 

 
 
   23/25 luglio 1966
La nave fa rotta verso casa. Per quanto sia bello viaggiare, è altrettanto bello tornare.
Questa vacanza è stata veramente speciale per me. Mi ha spalancato le porte sul mondo e sul passato remoto. In queste due settimane abbiamo toccato tra continenti e abbiamo osservato usi e culture diverse; anziché soddisfare la voglia di sapere, l'ha sollecitata ancora di più. Se un giorno avrò dei figli li porterò , per quanto mi sarà possibile, a conoscere il mondo, incominciando proprio dal nostro paese, e li incoraggerò a farlo quando diventeranno adulti e indipendenti.
In questo viaggio ho imparato anche a conoscere le persone, a condividere spazi stretti , ad adattarmi a mangiare anguria come frutta alla fine del pasto ogni santo giorno (sigh!), ad ascoltare le esperienze di chi ha vissuto e viaggiato più di me.
Dopo la sosta a Capo Sounion, ieri sera a bordo è stata organizzata una festicciola di congedo. Eravamo tutti allegri, felici di essere stati insieme, felici di tornare alle nostre vite.
Chissà se mi capiterà ancora una vacanza così !!












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