martedì 30 luglio 2013

Trapunte



Dopo la lettura del libro L'ultima fuggitiva, sono andata a curiosare un po' nel mondo delle trapunte e naturalmente la fonte maggiore di informazioni è, come al solito, wikipedia.


La trapunta è una coperta formata da tre strati di stoffa cuciti insieme con delle impunture (quilting) e chiusi mediante uno sbieco. I tre strati che formano il quilt sono il top, l'imbottitura e il fondo.









La parte più importante della coperta è il top, che è al centro del lavoro di progettazione. Solitamente il top viene lavorato a patchwork ( lavoro con le pezze) che consiste nell'unione di più pezzetti di stoffa di vari colori tramite cucitura.

La lavorazione si compone di diverse fasi: si prepara in scala il disegno di quello che si vuole realizzare, poi il top va diviso in blocchi che a loro volta vanno divisi in pezzi, poi si taglia la stoffa, si dimensionano i vari pezzi e si passa all'assemblaggio e, dove necessario, alla trapuntura.

Lo spazio centrale può essere un medaglione di piccole dimensioni, oppure può dominare il top ed essere circondato da un bordo.





I pionieri americani riciclavano le parti in condizioni migliori dei 
capi ormai consunti usandoli per la riparazione di altri capi o per la
 realizzazione di nuovi, in particolare le coperte imbottite con foglie
di tabacco, cotone, ecc. Ciò era dovuto alla scarsità di tessuti locali 
nei primi tempi delle colonie e all'alto costo delle stoffe importate.
 Il quilt, comunque, non nasce in America perchè la tecnica era 
usata anche in Europa, principalmente in Inghilterra, fin da prima 
del medioevo e dove, talvolta, si usavano stoffe pregiate, come la 
seta.






La lavorazione di un quilt era spesso un'attività comune, che coinvolgeva donne e ragazze della famiglia e anche di una comunità più vasta.

Ogni ragazza doveva prepararsi un dato numero di coperte da portare in dote al momento del matrimonio.

Una coperta poteva essere cucita per vari motivi, come festeggiare una ricorrenza, ricordare un avvenimento importante, oppure poteva essere data in dono ad una persona che si trasferiva in un'altra comunità. In alcuni casi le trapunte recavano i nomi delle persone che offrivano il regalo a chi emigrava o al pastore che cambiava parrocchia. Si facevano anche trapunte da vendere all'asta per raccogliere denaro per progetti comuni o per beneficenza.




Una tecnica diversa è l'applicazione, dove su un fondo uniforme si applicano pezzi di stoffa che formano un disegno.





Gli stili dei quilt sono molto vari : amish, baltimora, afro-americano, hawaiano, nativo americano, seminole, stile pazzo.

Lo stile cambia anche a seconda della nazione in cui viene lavorato: europeo, inglese, italiano, provenzale, mola (Panama e Colombia),cinese, giapponese, del Bangladesh, delle isole Cook, pakistano, egiziano.































Troppo lungo sarebbe spiegare tutte le differenze di tecniche e stili. Anche perchè, sinceramente, non ci ho capito molto, dato che l'argomento mi è del tutto sconosciuto. Bisogna sapere, comunque, che il quilting è considerato un'opera d'arte di cui si fanno mostre e collezioni.

Appena sposata ho avuto anche io la mia trapunta patchwork! Non era fatta a mano, ma era soffice, calda e...rossa! Nel tempo l'imbottitura sembra essersi consumata, infatti oggi la coperta non ha più quell'aspetto soffice di un tempo; qualche quadrato ha dovuto essere sostituito perchè quello vecchio si è tagliato....insomma non è più la stessa di prima. Ma poichè nemmeno io sono più quella di quarant'anni fa, la tengo amorevolmente riposta nell'armadio: a disfarsene ci penserà qualcun altro!




top






Fondo



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